martedì 4 novembre 2008

Documento comune dell’assemblea permanente degli studenti in merito alla legge 133

Nel corso di questa prima settimana di lavori dell’assemblea permanente degli studenti oltre al profondo disaccordo verso l’impianto complessivo della legge 133 sono stati messi in evidenza i seguenti punti che riteniamo particolarmente dannosi per le istituzioni accademiche:
• La prevista possibilità per le università di trasformarsi in fondazioni, che viene fortemente incentivata dal legislatore con una serie di agevolazioni fiscali a carico di chi sceglie di finanziare le fondazioni universitarie anzicchè i classici atenei. Come previsto all’Art. 16 com. 5 che consente la deducibilità delle donazioni alle fondazioni ma non alle comuni università incentivando i privati a finanziare le fondazioni.
• All’art. 16 com. 14 si ribadisce espressamente la natura privatistica delle fondazioni, inoltre in molte parti la 133 sottolinea come la gestione delle medesime deve essere improntata a criteri di economicità senza fare alcun riferimento alla primaria funzione educativa e formativa degli atenei.
• Viene totalmente snaturato il rapporto tra le facoltà ed i privati, che potrebbe essere di per sé proficuo, ma che nei termini prospettati espone fortemente le facoltà al progressivo condizionamento da parte dei privati con il conseguente assoggettamento della ricerca alle sole logiche di mercato.
• Riteniamo che il sistema universitario attualmente prospettato porterà ad un inevitabile aumento degli oneri contributivi per gli studenti, ed in futuro ad un indebolimento dell’ accesso allo studio universitario.
• Pur ammettendo l’esistenza di numerose problematiche nell’ambito dell’attuale realta’ universitaria non riteniamo che tagli indiscriminati e decreti improvvisati rappresentino una soluzione adeguata al bisogno di riforme organiche da noi auspicate. Riteniamo in particolare che un taglio di 1441,5 milioni di € in 5 anni all’FFO, risulti in ogni caso eccessivo e particolarmente dannoso per le piccole realtà universitarie e per gli atenei del meridione in genere.
• La 133 per quanto riguarda il turn over del personale pur non citando esplicitamente un blocco delle assunzioni stabilisce dei criteri economici che di fatto rendono impossibile o comunque difficile provvedere a nuove assunzioni; ciò oltre a ridurre il numero dei docenti con conseguenti difficoltà a gestire la didattica colpisce in modo molto severo i giovani ricercatori ed i numerosi precari oggi presenti nelle facoltà italiane.
• Non condividiamo le condizioni a cui il governo ha attuato i propri obiettivi ed in particolare : uso sistematico del decreto legge e del voto di fiducia con conseguente eliminazione del dibattito parlamentare che unitamente alla presentazione ed approvazione delle proposte di legge in prossimità della pausa estiva oggettivamente hanno limitato la possibilità di dibattito pubblico su di una materia tanto importante; le proposte di legge inoltre sono state inserite nella legge finanziaria impedendo qualsiasi ricorso all’istituto del referendum.


Per la nostra attività di protesta ma anche per poter avviare una seria collaborazione con altre facoltà riteniamo indispensabile la partecipazione alla manifestazione regionale a Napoli prevista per il 7 novembre 2008 ed a quella nazionale a Roma fissata per il 14 novembre 2008. In tali date ci sembra opportuno un blocco totale dell’attività didattica per favorire una più ampia partecipazione.
Tuttavia ci pare fondamentale ribadire la necessità di assicurare il proseguimento della didattica ordinaria per la tutela del diritto allo studio seppur contestualmente ad una costante possibilità agli studenti di potersi riunire in assemblea.
Il provvedimento di ridurre le ore a 40 minuti ci sembra funzionale a tale scopo.

Gli argomenti esposti ci appaiono di estrema gravità e richiedono la pianificazione di un movimento capace di persistere nel medio-lungo periodo al fine di attuare forme di protesta valide ma anche di essere propositivo.
Riteniamo che per rendere la nostra protesta più produttiva sia indispensabile il convinto appoggio di tutto il mondo accademico e del corpo docenti in particolare.

I delegati del collettivo per il consiglio di facoltà del 4-11-08

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